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Immagine del redattoreGiusi Pintori

Liste d'attesa in dermatologia: una sfida crescente in Italia



Prenotare una visita medica specialistica in Italia è diventato un percorso a ostacoli per molti cittadini, con le liste d'attesa che continuano a rappresentare una delle principali criticità del sistema sanitario nazionale. Questa problematica è particolarmente grave in dermatologia, dove il ritardo nella diagnosi può compromettere gravemente la salute dei pazienti, ritardando il trattamento di patologie potenzialmente gravi come i melanomi.

La situazione attuale

Secondo recenti indagini, prenotare una visita dermatologica presso ospedali pubblici o cliniche universitarie può richiedere anni, e le differenze regionali aggravano ulteriormente la situazione. Molti pazienti, di fronte ai tempi di attesa, si vedono costretti a rivolgersi a strutture private, sostenendo costi elevati pur di ottenere una diagnosi tempestiva.

Una recente analisi di Altroconsumo ha evidenziato che il 90% degli intervistati ha incontrato difficoltà nel prenotare visite specialistiche, e oltre la metà ha scelto il settore privato per evitare le lunghe liste d'attesa【1】.

Le iniziative per affrontare il problema

Per contrastare questa emergenza, il Governo ha introdotto la legge Schillaci, in vigore dal 1° agosto 2024. Questa normativa prevede interventi strutturali per ridurre le liste d’attesa, tra cui:

  • L'istituzione di una Piattaforma nazionale delle liste d'attesa presso l'AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali).

  • L'estensione degli orari per visite diagnostiche e specialistiche, includendo anche i fine settimana.

  • La defiscalizzazione degli straordinari per il personale sanitario coinvolto【2】【3】.

Nonostante queste iniziative, l'efficacia dipenderà dalla reale implementazione a livello regionale e dalla disponibilità di risorse adeguate.

Le difficoltà specifiche in dermatologia

La dermatologia è una delle aree più colpite dalla problematica delle liste d’attesa. Questo è dovuto sia all’aumento della domanda, legata alla crescente incidenza di malattie cutanee e tumori della pelle, sia alla carenza di specialisti nei reparti pubblici.

In molte regioni italiane, prenotare una visita dermatologica di controllo può richiedere dai 18/20 mesi, mentre i casi urgenti rischiano comunque di subire ritardi significativi. Questa situazione è particolarmente critica nei contesti universitari, dove il personale medico deve bilanciare attività cliniche, didattiche e di ricerca.

Le disparità regionali

Le differenze nella gestione sanitaria regionale giocano un ruolo significativo. Alcune regioni hanno adottato piani straordinari per ridurre le liste d'attesa, ma altre mostrano ritardi nell'applicazione delle misure previste dalla legge Schillaci. Questo crea disparità nell'accesso alle cure, penalizzando i cittadini in regioni meno organizzate o con minori risorse.

Conclusione

Le liste d’attesa per le visite dermatologiche sono una sfida complessa che richiede un intervento coordinato e incisivo. Mentre la legge Schillaci rappresenta un passo avanti, sono necessari ulteriori sforzi per garantire che tutti i cittadini abbiano accesso tempestivo a cure adeguate, indipendentemente dalla loro posizione geografica.

Investire nel reclutamento di personale, potenziare la digitalizzazione e uniformare le politiche regionali potrebbe rappresentare la chiave per risolvere questa crisi.

Fonti

  1. "Liste d'attesa: sanità, il 90% degli italiani incontra difficoltà a prenotare una visita" – Il Sole 24 Ore, 2024.

  2. "Liste d’attesa, al via la legge Schillaci: nuove misure per ridurre i tempi di attesa" – Sanità24, 2024.

  3. "Liste d’attesa e carenza di medici: le criticità del sistema sanitario regionale" – AGENAS Report, 2024.

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